ASSI

L’Associazione Martina Bonavera sostiene “Favolando” e “Asino chi legge”

L’Associazione Martina Bonavera va in gol per l’ASSI Onlus. Sì, perché il ricavato del quinto “Trofeo Martina Bonavera”,

il torneo di calcio indoor riservato alla categoria Pulcini, sfocia nel sostegno a due progetti di grande valore sociale, formativo e didattico, come “Favolando” e “Asino chi legge”.

Un valore riconosciuto in maniera tangibile dai genitori di Martina, i quali hanno raggiunto la sede ASSI di Sedico per consegnare il simbolico assegno con la cifra di seimila euro: «Grazie di cuore per questo importante contributo - ha commentato il presidente Oscar De Pellegrin -. Ho avuto il privilegio di conoscere Martina durante un incontro all’Istituto Agosti. Ero appena tornato dalle Paralimpiadi di Londra, nel 2012, e quella ragazza mi colpì moltissimo».

Ad accogliere la famiglia Bonavera c’era anche l’ideatrice dei progetti, Francesca Mussoi: «Sia “Favolando”, sia “Asino chi legge” sono pensati per i bambini, indipendentemente dal fatto che abbiano una disabilità o meno. Promuovere l’integrazione significa abbattere fin da piccoli i preconcetti e le barriere mentali. Nello specifico, cerchiamo di mettere in luce una serie di racconti poco conosciuti, ma ricchi di significato e di valori. Gli stessi bimbi entrano nel mondo della fantasia, lasciando fuori la realtà. E, alla fine di questo viaggio incantato, portano a casa un oggetto che racchiuda l’esperienza vissuta. Come la scatola del tesoro».

I progetti sono seguiti da un team di persone adeguatamente preparate: «Perché anche nel volontariato - ha concluso Francesca - non si può improvvisare nulla. Servono figure con professionalità, come l’onoterapista».

ASSI e Associazione Martina Bonavera: un binomio ormai indissolubile. «Martina era rimasta folgorata dallo spessore di Oscar De Pellegrin - ha affermato papà Francesco -. Nel momento in cui lo ha conosciuto, continuava a parlarmi di quell’uomo e campione assolutamente fuori dal comune. Di conseguenza, coinvolgere Oscar nel torneo dedicato a mia figlia è stato del tutto naturale. Sono io, quindi, che ringrazio l’ASSI. Perché mi ha fatto capire un aspetto importante: anche coloro che hanno bisogno di aiuto, possono a loro volta aiutare».

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